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Symbiosis

Le stanze di Raffaello – Polittico di anelli per quattro dita

L’architettura del polittico, di ispirazione rinascimentale, in oro, argento, bronzo e rame, dialoga con lapislazzuli, micromosaico e madreperla. Progetto CAD, parziale stampa 3D.

Gli astucci con la luffa (spugna vegetale), colonizzata da microrganismi simbiotici, mantengono la brillantezza dei metalli e apportano benefici per l’uomo.

“Una micro architettura vivente, non solo arredo umano, ma anche suppellettile benefica”. Nei quattro anelli, indossabili individualmente o riuniti all’uso rinascimentale, ho rappresentato le tensioni energetiche e l’essenza dei temi, percepiti nelle quattro scene delle Stanze. I materiali più preziosi degli elementi stilizzati e simbolici sono intenzionalmente posti in secondo piano. Gli astucci rievocano il volume e l’illusione prospettica delle Stanze, completando la visione progettuale. Gli inserti in luffa sono un laboratorio di sperimentazione per narrare, in scala ridotta, il complesso sistema del microbiota

Collaborazioni: Maestro Orafo Danilo Bonucci; Maestro Mosaicista Valentina Bracalenti, Tintura Giusi Lauria

 

Il progetto è una micro architettura costituita da vani, imbottiti come sedute accoglienti, oggetti di arredo con funzione simbolico decorativa e perfino invisibili abitanti che vivono in uno stupefacente rapporto di simbiosi.

L’etimologia della parola gioiello ci porta al termine latino iocus (gioco): ne ho tenuto conto nella progettazione di questo gioiello, che pur carico di elementi simbolici nei suoi contenuti deve rappresentare nell’indossarlo un momento di piacere gratuito.

Nella prima ispirazione per la realizzazione del gruppo di gioielli ispirato alle stanze di Raffaello ho voluto scegliere con una determinazione che definirei istintuale quattro tra gli affreschi che hanno destato in me maggiore attrazione. Essenziale sottolineare che l’intenzione istintuale nulla ha a che vedere con la casualità, essendo, differentemente da questa, governata da una forza interiore che non riusciamo a identificare ma di cui non possiamo negare l’esistenza.

L’intento progettuale è stato creare un oggetto di arredo umano che trovasse la sua completezza nell’elemento accessorio di arredo; per questo le custodie rappresentano il volume architettonico delle stanze di Raffaello e ne evidenziano l’illusione prospettica. Nell’intento di superare la mera rappresentazione architettonica e formale, i cubicoli contengono l’alloggio dei gioielli, realizzato attraverso inserti in luffa (un tipo di spugna vegetale) colonizzati da un ecosistema di batteri simbiotici, con caratteristiche probiotiche o neutre, che oltre ad evitare la naturale ossidazione dei metalli, collaborano seppur in scala ridotta, al corretto mantenimento del microbiota ambientale in cui vengono inseriti. Si tratta di una sperimentazione volta a raccontare il complesso sistema del microbiota ambientale a cui da anni sto dedicando la ricerca nell’abito dei materiali per l’architettura.

Nelle quattro scene è rappresentato l’andamento dei flussi energetici che chiaramente Raffaello rappresenta nei suoi affreschi.
Nel rapporto circolare tra mondo delle idee e realtà empirica, uomo e natura, bene e male, attraverso elementi stilizzati e simbolici si rappresentano le Grandi Domande. I due archi che caratterizzano i due anelli dell’anulare e del dito medio rappresentano il costruito dall’uomo, sia in senso architettonico che figurato, il peso dell’artificio umano nella realtà, e si pongono in dialogo contrappositivo e complementare con gli scorci del cielo, così come nelle rappresentazioni Raffaellesche. Il cielo come elemento simbolo non solo della natura ma anche dell’infinito è dapprima rappresentato nell’elemento naturale della pietra di lapislazzuli per trasformarsi, nell’anulare, in rappresentazione del naturale elaborata dall’uomo, e realizzata nel prezioso micromosaico composto fedelmente sulla base di un dettaglio del cielo della Scuola di Atene.

Ad enfatizzare questa dicotomia, nell’anulare e nel medio, le componenti architettoniche sono tecnicamente staccate dalle fasce che rappresentano il cielo, tanto da poter essere indossate separatamente o composte in un incastro che ne esalta il rapporto scambievole. Peculiarità dei miei progetti è la collocazione degli elementi più preziosi in secondo piano e quasi nascosti a voler sollecitare, piuttosto che un’ostentazione del prezioso, la curiosità dell’osservatore attento che porta ad un’analisi dell’oggetto meno immediata e per questo più profondamente compresa.

Il mignolo, ispirato dalla Disputa del Santissimo Sacramento, attraverso la rielaborazione degli elementi grafici che caratterizzano l’affresco, cattura l’attenzione nel punto focale della madreperla, rappresentazione simbolica dell’ostia consacrata, che si configura come fulcro energetico di attrazione dell’energia divina e al contempo suo diffusore.

La fortissima componente gestuale con cui abilmente Raffaello riesce a sintetizzare l’impostazione del pensiero dei due padri della filosofia, sono tradotti simbolicamente con due segni di tratto che ne riassumono il significato: il mondo delle idee e quindi del bene inteso come tensione all’infinito, e la realtà empirica alla base di tutto lo scibile umano.

Le composizioni equilibrate e più statiche delle prime tre opere sono sovvertite nell’ultima rappresentazione, in ordine cronologico, che è l’incendio di Borgo, rappresentato nel dito indice. Qui l’energia assume una forza circolare che partendo dalla veemenza del fuoco e passando per la purificazione dell’acqua trova soluzione nel punto di fuga rappresentato dalla fede, che seppur nel piano arretrato della fuga prospettica, assurge a ruolo di pacificatore universale.

Anche in questo caso fuoco e acqua sono rappresentati nel gioiello nella loro raffigurazione simbolica e cromatica e sono protagonisti della composizione. In tutta la rappresentazione, da leggersi nella globalità dei quattro pezzi, vi è la ricerca di rappresentare l’energia del movimento e della conoscenza, così come percepite negli affreschi.

Tutti i gioielli sono realizzati utilizzando una miscela di materiali preziosi e semipreziosi, con l’obiettivo di una rivisitazione funzionale contemporanea. I quattro anelli nascono per essere indossati in composizione, alla moda rinascimentale, ma ciascun pezzo mantiene la sua individualità anche indossato singolarmente.